Caro
Assessore Giacobazzi, in primo luogo gli auguri per l’incarico che ha assunto,
ne ha bisogno lei, ne ha bisogno la città. Si è parlato molto in questi giorni
di cambiamento, di discontinuità, di nuovo rapporto con il territorio, però di
merito nessuno ha parlato e sul metodo utilizzato per superare questa fase
politica ci sarebbe molto da dire.
L’elemento
scatenante di una crisi che maturava da tempo è stata la presentazione 20
giorni fa del nostro Dossier Pista Marzaglia, un caso concreto che merita
approfondimenti e richiede risposte puntuali.
Le
abbiamo trasmesso il nostro "Dossier Pista Marzaglia" , che evidenzia decisioni assunte in
evidente contrasto con le prescrizioni di VIA della Provincia e con il Piano
Particolareggiato votato nel maggio del 2008 dal Consiglio Comunale di Modena. Un
fatto che non ha precedenti, mai contestato nel merito in questi giorni
convulsi, e che richiede di essere sanato ripristinando la legalità persa lungo
la strada di un decisionismo apparente, sterile e contro le regole. Le
ricordiamo che la pista è 400 metri più lunga (rispetto alla lunghezza di 1.600
metri ammessa dalla valutazione d’impatto ambientale svolta dalla Provincia e
dal piano particolareggiato vigente) e con fognature sostanzialmente difformi
da quelle appositamente prescritte a tutela delle acque sotterranee, da cui
attinge il nostro acquedotto
La
pista ora è li. Noi riteniamo nel posto sbagliato, ma oggi l’unica cosa
possibile è chiedere il rispetto delle prescrizioni, emesse a tutela di un
territorio fragile e delicato, da cui estraiamo l’acqua migliore della nostra
città, che lo stesso Sindaco ha recentemente indicato come l’area privilegiata
per le future espansioni del nostro acquedotto.
Nel
Dossier potrà trovare il nostro punto di vista, le chiediamo di leggerlo,
prendere atto delle violazioni che sono emerse, fare le verifiche che ritiene
all’interno del suo assessorato e ripristinare una situazione di legalità,
indispensabile per dare concretezza a quella richiesta di cambiamento che la
città desidera e oggi la stessa maggioranza richiede.
Per
quanto ci riguarda conosciamo un solo modo di fare politica: stare al merito, parlare
chiaro, affrontando i problemi direttamente per costruire soluzioni condivise.
Non chiediamo di chiudere la pista, ma semplicemente che le regole siano rispettate
e uguali per tutti. Cosa succederebbe ad un privato che realizzasse una casa più
grande del 25% di quella prevista?
Un
confronto sui temi urbanistici, sul nuovo PSC, sulla città di domani non può
che ripartire da qui, dalla certezza che a Modena le regole sono uguali per
tutti e che le responsabilità, quelle oggettive e quelle politiche, non
sfuggono alle verifiche.
Nessun commento:
Posta un commento