venerdì 14 dicembre 2012

Pista Marzaglia, un problema politico


Il 5 aprile scorso presentammo il nostro dossier sulla Pista di Marzaglia, che produsse le dimissioni lampo dell’ass. Sitta e la riapertura della conferenza dei servizi provinciale per verificare le nostre affermazioni.

Oggi, dopo che la Provincia ha accertato innumerevoli violazioni ed emanando una lunga serie di prescrizioni per garantire la tutela ambientale, messa a rischio dagli interventi realizzati, l’Ass. Sitta, anziché scusarsi, attacca noi e l’ARPA accusandoci di mentire ed essere fanatici, ideologici e fondamentalisti.

Premesso che qualcuno dovrebbe avvisare l’assessore che il muro di Berlino è caduto da tempo, nessun di noi ha mai chiesto la chiusura dell’autodromo, in Italia non chiude l’Ilva di Taranto figuriamoci l’autodromo di Modena.

Come sempre l’assessore attacca e strepita per non affrontare gli elementi politici gravi che contraddistinguono questa vicenda. Il primo, sancito dalla Provincia, è che ci sono tante e tali difformità dal progetto autorizzato dalla VIA che diventa difficile elencarle. Il fatto grave è che queste difformità erano ben note al Comune di Modena, in quando molte di queste presenti nel progetto licenziato dal settore Urbanistica. L’Assessore non ha mai spiegato come mai.

Infine, visto che l’assessore ci accusa di mentire, dobbiamo ricordargli che nella presentazione in Consiglio Comunale risulta a verbale la sua affermazione che la pista era ridotta a 1600 metri proprio per tutelare l’ambiente, facendo dell’impianto un centro giuda sicura. Oggi afferma che fosse stato per lui, in spregio al Consiglio Comunale, la pista l’avrebbe fatta anche più lunga.

Da tempo i cittadini stanno chiedono alla politica trasparenza, coerenza e rispetto delle regole. Su questa vicenda ognuno può trarre le proprie conclusioni per vedere chi ha mentito e quando. Per noi ci sono precise responsabilità politiche, l’assessore continuerà a negarle, ma anche se resterà in carica fino a fine legislatura la sua è un’era segnata.

Rimane il fatto che si è intervenuti in spregio alle prescrizioni su un’area delicata e da cui estraiamo la migliore acqua per i nostri acquedotti. E’ veramente difficile capire da dove venga questo accanimento contro i campi acquiferi, un bene assoluto da tutelare sempre e comunque.

Per saperne di più scarica il Dossier Pista Marzaglia

Nessun commento:

Posta un commento