sabato 31 dicembre 2011

Buoni propositi... e auguri per il 2012


Con l'arrivo del nuovo anno sono inevitabili i buoni propositi, e anche noi di Modena Attiva non vogliamo essere da meno.


Ecco quindi la lista dei nostri intenti per il 2012:

Per  l'anno che verrà ci proponiamo di essere più cattivi, perché è inutile, per dire quello che si pensa veramente, serve un pò di cattiveria....

Vorremmo essere anche più intransigenti, perché siamo stanchi delle parole che non vogliono dire niente....

Vorremmo riuscire ad essere anche più maliziosi, perché a pensare male purtroppo spesso ci si prende, non sempre, ma spesso...

Vorremmo essere più ideologici, perché le buone idee non cambiano posizione facilmente....

e infine vorremo essere di più perché, come sempre, più siamo e meglio stiamo.


Auguri a tutti per un ottimo e sostenibile 2012.

Piano Casa, le ultime interviste



PIANO CASA, le interviste uscite dal 27 ad oggi, Sitta, Silingardi, Pighi, Mezzetti e Boschini. Una lettura interessante per capire la posta in gioco....

giovedì 29 dicembre 2011

Chi cerca di bloccare lo sviluppo urbanistico di Modena?

E' interessante leggere la dichiarazione sul piano casa delle tre centrali cooperative.

Agci, Confcooperative e Legacoop auspicano che siano date risposte tecniche rassicuranti alle preoccupazioni sollevate per l’impatto ambientale delle nuove residenze. “A condizione, pero’- concludono i presidenti delle tre centrali cooperative- che non diventi un pretesto per cercare di bloccare lo sviluppo urbanistico di Modena”.

Premesso che ci piacerebbe avere copia del piano, da tanti citato temiamo senza averne avuto visione, una domanda sorge spontanea. Qual'e' il confine fino a cui la tutela ambientale può essere perseguita senza che si trasformi in vincolo allo sviluppo?

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sabato 17 dicembre 2011

Gazebo Piazza Grande


Se qualcuno sperava che la vicenda della baracchina a fianco del Principe avesse insegnato qualcosa all’Assessore Sitta sarà costretto a ricredersi. La recente polemica sul dehors in Piazza Grande ha inquietanti similitudine, e si presenta come una vera e propria coazione a ripetere.

Ciò che preoccupa non è tanto il fatto che la struttura sia stata posizionata prima di ottenere il permesso, o che questo sia stato concesso senza che ce ne fossero le condizioni e, ancora peggio, senza oneri, o che analoghe richieste di altri esercenti siano state bocciate. 

Ci si è ormai rassegnati anche al fatto che l’Assessore si vanti di decidere secondo le proprie personali convinzioni e non secondo le regole. Fatto di per sé grave, ma ormai noto, tanto che ognuno di noi potrà, prima di avviare una qualsiasi richiesta al Comune, anziché perdere tempo per verificare la legittimità delle proprie pretese, controllare direttamente se siano condivise dall’Assessore per avere la tranquillità di poter procedere.

La cosa che consideriamo veramente grave, e che vieppiù inquieta, è il cattivo gusto dell’Assessore che, viste le premesse, rischia di lasciare un segno indelebile sulla nostra città.

domenica 11 dicembre 2011

Procedura VIA e falde acquifere


Cosa direste scoprendo che i pozzi da cui beve la nostra città non sono perfettamente a norma? Il Piano Particolareggiato per via Aristotele deciderà dove e cosa costruire prima che la VIA in corso definisca aree di rispetto e tutela dei pozzi, che oggi sono autorizzati solo in modo provvisorio.

Nel 2006 AIMAG, giustamente preoccupata di regolarizzare l’unica fonte d’acqua potabile per il proprio territorio, predispone tutti gli atti per avviare la procedura di VIA con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione in data 21 giugno 2006.

La Regione Emilia Romagna, dopo una rapida verifica, pone una questione molto semplice. Il campo acquifero di Cognento è unico e deve essere analizzato in modo unitario. Per questo chiede che venga ripresentata la domanda di VIA per i pozzi AIMAG ed Hera di via Arisottele e Cannizzaro con il relativo studio d’impatto ambientale.

Dal 2006 ad oggi, guarda caso proprio quando parte l’operazione aree F, tutto si ferma e la VIA è in attesa di essere riproposta come richiesto dalla Regione.

Perché non si pone al primo posto dell’attività amministrativa e delle priorità politiche la regolarizzazione dei pozzi da cui bevono 360.000 persone invece che l’edificazione dei terreni?

La procedura di VIA, pubblica e aperta alle osservazioni dei cittadini, obbliga ad affrontare due problemi evidenti:
1) La sistemazione dei pozzi AIMAG di via Aristotele, troppo vicini uno all’altro e che devono essere riposizionati.
2) La definizione di aree non edificabili come riserva per nuovi pozzi, necessari per sopperire cali di portata, nuove esigenze, altre variabili ad oggi non prevedibili o per semplice precauzione.

Sono valutazioni tecniche, a cui la politica dovrebbe garantire autonomia e spazio, applicando un sano principio di prudenza per garantire per le future generazioni una risorsa collettiva inalienabile come l’acqua.

Invece assistiamo al paradosso che i privati, su autorizzazione del Comune, hanno già predisposto il Piano Particolareggiato per Via Aristotele, prima che qualsiasi valutazione di merito sia possibile, mentre i nostri pozzi restano provvisori.

Noi continuiamo a fare una sola e semplice richiesta: che prima si facciano le valutazioni ambientali di merito e poi si proceda, nei limiti delle compatibilità, alle varianti urbanistiche.

sabato 3 dicembre 2011

Scelte politiche e valutazioni di merito?


E’ possibile che le scelte politiche siano indipendenti dalle valutazioni di merito? Noi crediamo di no. L’area del principale campo acquifero Modenese andrebbe gestita con una visione unitaria e il coinvolgimento di tutti gli enti competenti. Tra Cannizzaro e Aristotele ci sono i pozzi che forniscono acqua potabile a 360.000 persone, un aspetto che dovrebbe indurre a forte cautela.

Sull’area è in corso un procedura di VIA, unificata tra Aristotele e Cannizzaro su richiesta della Regione Emilia Romagna, che prevede studi specifici e un percorso pubblico, con osservazioni e controdeduzioni. Che senso ha procedere con varianti urbanistiche mentre la VIA è in corso?

Dopo la proposta di usare l’acqua del Secchia molti, tra cui lo stesso Comune di Modena, hanno chiesto il completamento del Piano Nitrati e l’aggiornamento del Piano di tutela delle acque, a cui adeguare gli indirizzi della pianificazione.

E’ inoltre evidente l’opportunità di definire le aree di riserva da mantenere disponibili per eventuali nuovi pozzi, ad integrazione o sostituzione degli attuali, che per loro natura non sono eterni.

In questo quadro, la priorità è la salvaguardia delle acque potabili, mentre l’edificazione sarà possibile nella misura in cui non confligga con la tutela dei pozzi. Invece del confronto con gli enti coinvolti e con i cittadini si preferisce accelerare le procedure con motivazioni molto deboli, per cui sulle aree pubbliche sarebbe possibile attivare percorsi partecipati (via Cannizzaro) mentre su quelle private no (via Aristotele). Come se gli impatti sulle falde cambiassero a seconda dei proprietari dei terreni.

Limitare la politica urbanistica alla trasformazione delle aree F in edificabili è stato un errore strategico che anziché ridurre i tempi li sta allungando. Anche perché il percorso decisionale non ha previsto studi d’impatto ambientale con valutazione delle possibili alternative, e non si possono giustificare tutti gli interventi sulla base dell’esigenza di costruire nuovi alloggi di edilizia sociale.

Non serve banalizzare il problema sostenendo che si è sempre edificato sulle aree dei pozzi (prima però che il PRG lo vietasse) e che costruendo si protegge la falda. I problemi che stanno emergendo nell’autodromo di Marzaglia indurrebbero ad atteggiamenti molto più prudenti.

Insieme al dott. Adriano Zavatti, abbiamo illustrato motivazioni tecniche e di merito e proposto una scelta chiara: sospendere i processi di pianificazione in corso dando priorità alle procedure di Via e ai Piani di tutela delle acque. Non siamo per un no a priori, ma chiediamo semplicemente di verificare le problematiche ambientali prima di redigere i piani particolareggiati di edificazione per le aree F con evidenti criticità. Una richiesta di buon senso e facilmente accoglibile.