sabato 20 luglio 2013

Iniziativa popolare tutela delle falde


Già raccolte più di 300 firme, grande adesione dei cittadini

E’ bastato il primo banchetto al Villaggio Giardino per raccogliere le 300 firme autenticate richieste dallo Statuto per la proposta d’iniziativa popolare a tutela delle falde e dei campi acquiferi modenesi.

Una risposta importante dei cittadini, da subito in fila ai banchetti, che conferma come i modenesi ritengano prioritaria la tutela delle acque e la conservazione delle risorse idriche rispetto a qualsiasi progetto di edificazione. Non si tratta di ridurre gli alloggi a 1, 10 o 100, ma di dare priorità all’interesse collettivo nella gestione di un bene comune come l’acqua. 

Un modo per sollecitare le amministrazioni pubbliche competenti a sviluppare in tempi rapidi, senza più dilazioni, gli studi e gli strumenti di pianificazione necessari per garantire le nostre risorse idriche e risolvere il problema nitrati.

Contrariamente a quanto affermato dall’amministrazione, come comunicato anche nel recente incontro con gli Assessori Giacobazzi e Arletti, non esistono diritti di superficie acquisiti sull’area di Via Aristotele. Se qualcuno ha dato garanzie il problema è suo e non della collettività.

Infatti gli accordi approvati dalla giunta includono una clausola sospensiva che condiziona l’efficacia dell’impegno per il Comune all’approvazione della variante urbanistica da parte del Consiglio Comunale.
Nessuno dei privati può vantare in alcun modo diritti acquisiti senza che la relativa variante sia definitivamente approvata dal Consiglio, che ha nelle sue facoltà anche il potere di bocciarla, senza conseguenze economiche per l’Ente.
In particolare, nell’accordo relativo al comparto di via Aristotele, approvato dalla giunta comunale con deliberazione n. 834 del 28 dicembre 2010, di cui sono contraenti Ivano Malaguti (presidente di CDC) come rappresentante di Immobiliare Reiter spa e Ruffato Lorenzo, rappresentante della Società Nadia Spa, di proprietà della BPER, a pagina 9:
”il presente accordo e la proposta ivi contenuta sono impegnativi per i “privati” dalla data della sua sottoscrizione, pur essendo tale accordo concluso sotto condizione sospensiva del recepimento e dell’approvazione delle sue previsioni, da parte del Consiglio Comunale, tramite l'approvazione del Piano particolareggiato in variante al POC. Solo a decorrere da tale approvazione l’accordo diverrà impegnativo anche per il Comune;”
La racconta di firme proseguirà sabato mattina 27/7 in piazza Mazzini, al Parco Ferrari e al villaggio giardino e il 29/7 al mercato del lunedì.  

Crediamo sia importante raccogliere più firme possibile per testimoniare quanto il tema sia sentito dai modenesi e sollecitare con forza l’Amministrazione e il Consiglio Comunale a bloccare iniziative di edificazione non condivise e aggiornare i piani di tutela degli acquiferi modenesi, sospendendo l’ipotesi di potabilizzare l’acqua del Secchia. 

Per il Comitato Promotore

Paolo Silingardi
3482410787

venerdì 12 luglio 2013

Iniziativa popolare tutela acqua



Al via la raccolta di firme per la delibera di iniziativa popolare del Consiglio Comunale di Modena sulla tutela delle acqua di falda e dei campi acquiferi

Il problema della tutela dei campi acquiferi di Cannizzaro e Aristotele non è solo un problema di uso del suolo, di urbanistica o di rispetto dei pozzi. E’ soprattutto un problema di partecipazione ai processi decisionali e di tutela delle acque di falda.

Le iniziative che si sono susseguite sul tema, gli approfondimenti, gli incontri e gli interventi sulla stampa hanno permesso a molti cittadini di maturare la convinzione che il vero problema non sia decidere se realizzare 1, 10 o 100 case sui campi acquiferi, ma quali debbano essere le politiche di tutela delle acqua potabili, una risorse pubblica da garantire in termini di qualità, oggi e domani.

Per far sentire la nostra voce all’Amministrazione e chiedere formalmente al Consiglio Comunale di assumere una posizione chiara e inequivocabile, speriamo anche ampiamente condivisa, abbiamo deciso di utilizzare uno degli strumenti di partecipazione previsti dallo Statuto di Modena.

L’articolo 11 prevede la possibilità di proporre un atto giuridico di iniziativa popolare, da sottoporre all’attenzione del Consiglio Comunale. La proposta deve essere sottoscritta da almeno 300 cittadini, con firme autenticate, consegnate al Sindaco per essere, entro 30 giorni, iscritta al dibattito e al voto del Consiglio Comunale.

La proposta di delibera d’indirizzo per la tutela dell’acqua, partendo da motivazioni condivise sui principi di cautela, tutela e conservazione della risorsa idrica, prevede 5 azioni vincolanti:

1.     avviare, in stretta collaborazione con gli Enti Territoriali competenti, la revisione integrale del Piano di Tutela delle Acqua del 1981;

2.     partecipare attivamente con la propria struttura e con proprie competenze al cosiddetto Tavolo Nitrati, per la definizione delle strategie di tutela quali-quantitativa delle acque sotterranee rispetto alla presenza di nitrati;

3.     sospendere i progetti relativi ad ipotesi di potabilizzazione dell’acqua del Secchia fino al termine degli studi e delle elaborazioni indicate in premessa;

4.     bloccare qualsiasi ipotesi di trasformazione urbanistica e di edificazione sulle aree dei campi acquiferi di via Cannizzaro e via Aristotele;

5.     impegnare la Giunta Comunale a riferire periodicamente al Consiglio Comunale sugli esiti delle iniziative indicate, a premessa di ogni eventuale decisione futura in materia.
La proposta ha raccolto l’adesione e il pieno sostegno di:

·      Associazione cittadini per il Parco Ferrari e il verde urbano
·      Comitato Modena Salute Ambiente
·      Comitato Modenese per l'acqua pubblica 
·      Comitato Verde Vaciglio
·      Comitato Villaggio Giardino
·      Gruppo Consigliare Etica e Legalità
·      Gruppo Consigliare Modena Salute Ambiente
·      Gruppo Consigliare SEL
·      Italia Nostra
·      Legambiente
·      Lega Difesa Ecologica
·      Modena Attiva
·      Movimento 5 Stelle
·      Sel
·      WWF

La raccolta di firme partirà il prossimo sabato 20 luglio, con diversi banchetti organizzati in contemporanea in centro storico, al villaggio giardino e al Parco Ferrari.

Questa settimana sarà dedicata alla richiesta dei permessi e all’organizzazione della raccolta di firme. Chiunque sia disponibile e interessato a collaborare potrà raccogliere informazioni o dare la propria disponibilità sui siti delle associazioni aderenti, da dove sarà possibile scaricare la documentazione e gli eventuali contatti.

sabato 6 luglio 2013

BASTA! Intervento di Massimo Parenti


A meno di un anno dalle Elezioni Amministrative del 2014, penso sia ora come cittadino e come iscritto al Pd di dire BASTA !

Basta all’operato di una giunta pasticciona che ha portato solo divisioni: 

· divisioni e crisi in giunta;
· divisioni nel gruppo Consigliare del PD;
· divisioni nella maggioranza che la sostiene;
· divisioni dentro al Partito di maggioranza;
· divisioni nella cittadinanza di Modena;
· divisioni ed incomprensioni con altre Amministrazioni Comunali della provincia;
· divisioni e tensioni con altre Amministrazioni ed Enti (Provincia, Regione, ARPA, ASL).

Chi fa politica deve essere in grado di capire ed interpretare bisogni e “desideri” della propria gente, deve essere in grado di proporre sintesi più alte e condivisibili. Deve essere in grado di convincere con la forza delle proprie proposte e non con il volume della propria arroganza.

Ci vuole un’idea NUOVA di Città e di territorio, un’idea nuova di Economia e di Cultura, ma soprattutto ci vuole un’idea nuova di Politica. Modena deve tornare ad essere la testa pensante della provincia ed il punto di riferimento avanzato delle proposte politiche. Insieme ai Cittadini e non contro, insieme agli altri Comuni e non contro, insieme alle altre forze politiche di Centro sinistra e non contro. La salvaguardia ed il miglioramento dell’ecologia del territorio dovranno essere i punti centrali su cui fondare tutte le nuove politiche di sviluppo.

Un appello quindi a Pighi ed ai suoi Assessori: abbandonate l’idea di costruire in via Aristotele e Cannizzaro, fate partire subito la discussione sul miglioramento delle risorse idriche (tavolo Nitrati compreso) e lasciate la progettazione del futuro (PSC compreso) in mano a chi verrà dopo di voi, non create altre divisioni a fine mandato. Come si dice la Domenica: ANDATE IN PACE !

Massimo Parenti

giovedì 4 luglio 2013

Campi acquiferi, edificazione o tutela?


Il tema edificazione sui campi acquiferi non è una questione di toni. Il problema è dare sostanza alle affermazioni di principio, come tali sempre da tutti condivise e di prassi altrettanto disattese. E allora partiamo dai fatti, per capire se la disponibilità al dialogo è una questione di stile o di sostanza e se ne possono conseguire decisioni coerenti.

Da oltre 3 anni non si riunisce il tavolo nitrati,  mentre invece tute le scelte che riguardano l’acqua dovrebbero partire da puntuali valutazioni tecniche. Come crescono i nitrati, in quanto tempo si dilaveranno le falde, come i pozzi barriera possono tutelare i campi acquiferi, come favorire la ricarica naturale della falda con acque dei fiumi, come usare le acque estratte. Senza queste valutazioni costruire sui campi acquiferi è pericoloso. 

I pozzi di via Panni sono stati chiusi per decisione autonoma di Hera, mentre tutte le valutazioni tecniche indicano di estrarre l’acqua satura di nitrati ed evitare che avanzi verso i pozzi di via Aristotele e Cannizzato. Sarebbe utile capire chi lo ha deciso e perché per evitare che un fatto simile si ripeta, ma nel frattempo possiamo rimediare prima possibile a questo grave errore?

Dopo la famosa conferenza stampa che annunciò la potabilizzazione dell’acqua del Secchia un velo è sceso sul progetto, ma ci risulta che Hera ed Iren hanno recentemente illustrato all’Amministrazione lo stato del progetto, la cui sostenibilità economica è legata all’acquisto di acqua depurata da parte dei modenesi. Queste iniziative non possono partire da interessi economici dei gestori. Se davvero l’amministrazione crede che questa sia la strada apra un dibattito pubblico sulla proposta, altrimenti fermiamo questo progetto.

Sui pozzi di Marzaglia abbiamo costruito un’autodromo, su quelli di San Cesario cave, su quelli di Modena prevediamo case. Il problema non è quanto sarà larga la fascia di rispetto dai pozzi esistenti. Il punto è decidere se vogliano preservare integre le aree in cui è disponibile l’acqua da bere, per noi ma anche per i secoli futuri. L’area di Aristotele e Cannizzaro è l’unica nella conoide del Secchia da cui possiamo estrarre i volumi d’acqua necessari per Modena e buona parte della provincia. E’ così difficile decidere di tutelarla integralmente? Prevedendo maggiore cautela e progetti di protezione anche per Marzaglia e San Cesario.

Se l‘Amministrazione prevede di attendere la VIA per poi ridisegnare le edificazioni previste collocando aree verdi nelle aree a 10 o 20 o fosse anche 30 metri dai pozzi esistenti allora dovremmo dedurre che la montagna avrà partorito il più classico dei topolini.

Le nostre proposte sono semplici: bloccare qualsiasi ipotesi di costruzione su via Cannizzarto ed Aristotele, dare corso finalmente al tavolo nitrati, aggiornare il piano di tutela delle acque, condizionare le future scelte alle indicazioni che il piano di tutela fornirà.

Questa è stata la prassi seguita negli anni passati, questo è l’unico il filo da riprendere e che si è colpevolmente abbandonato.