sabato 29 dicembre 2012

Piazza Roma e Novi Park


La pedonalizzazione di Piazza Roma è una delle azioni strategiche per il rilancio e il sostegno del centro storico. La recente chiusura alle auto di Via San Carlo e Via Castellaro (speriamo definitiva) e di Via Cesare Battisti dimostra la qualità che il Centro Storico può offrire. Però la pedonalizzazione non basta e potrebbe rivelarsi un fallimento se non viene integrata con una buona offerta culturale e con attività di aggregazione. 

E’ urgente avviare un percorso di sostegno e promozione per fare di Piazza Roma un luogo vivo, ricco di attività, interessante oltre che piacevole da frequentare. E’ evidente che non basta chiudere la piazza ma bisogna aprirla ad attività, anche commerciali, sostenendole dove serva, intervenendo sulla qualità complessiva e rilanciando l’offerta culturale, dei servizi e della mobilità. Purtroppo invece si sta lavorando solo sull’auto.

L’uscita del parcheggio Novi Sad dista da largo San Giorgio 650 metri, 8 minuti a piedi attraverso un percorso pedonalizzato. Lo stesso tempo che ci vuole a trovare un posto in un grande parcheggio di un centro commerciale, prelevare un carrello e raggiungere gli scaffali. Ma con una qualità completamente diversa.

Ma gli errori commessi con la costruzione del Novi Park sono pesanti e ci costeranno cari. Nel mese di novembre sono stati registrati 25.000 accessi, pari a 806 auto al giorno, considerando una rotazione media di 3 auto per posto, più bassa di Piazza Roma, significa 268 posti auto impegnati. Ne sono stati realizzati 1.750. È del tutto evidente che la struttura è sovradimensionata, ha un piano in più, si è speso il doppio del necessario, vincolando risorse provenienti dalla sosta a raso, che pagheremo per 41 anni, con una piano di tariffazione della sosta che già dal prossimo anno inizierà ad incrementare i costi orari. Invece che applicare il più banale e diffuso dei principi, far pagare la sosta per sostenere la mobilità sostenibile, abbiamo innescato un circuito perverso tutto basato sull'auto. Al punto che pur di promuovere il Novi Park si premia chi arriva in auto con ore di sosta gratuita. L'esatto contrario di ciò che andrebbe fatto.

Su questo tema il nuovo PSC non ha la sufficiente determinazione. Non ci resta che ribadire gli obiettivi strategici che vanno assolutamente perseguiti: riduzione delle auto in circolazione, aumento della velocità commerciale degli autobus, realizzazione di corsie preferenziali, integrazione della rete delle ciclabili, investimento sulla sicurezza, contrasto al furto di biciclette.

domenica 16 dicembre 2012

Sitta VS. Arpa

L'Arpa ha un ruolo fondamentale nella tutela ambientale del nostro territorio. Le accuse violente e gratuite dell'Ass. Sitta sono un attacco, anche personale, ai tecnici, a tutta l'istituzione Arpa e al suo ruolo istituzionale. E' una aggressione diretta e senza precedenti. Ingiustificabile e inaccettabile. Crediamo che il Sindaco debba intervenire e ristabilire il rispetto delle regole garantendo il corretto rapporto tra le istituzioni.

Deve esserci una differenza sostanziale tra i pareri, personali e politici, e il rispetto delle leggi, oggettive e invalicabili. Si possono avere idee diverse, attendersi pareri più o meno severi da parte di Arpa, ma i pronunciamenti ufficiali vanno rispettati perché sui temi ambientali Arpa ha una chiara e precisa competenza e responsabilità.

Riteniamo utile e doveroso affermare il rispetto verso la struttura Arpa e i suoi componenti, per il ruolo che svolgono e le competenze che mettono a disposizione del territorio.

Inoltre è evidente che Sitta attacca Arpa pretestuosamente, la Conferenza dei Servizi si è chiusa con un parere espresso dalla Provincia, e le critiche ad Arpa sono un modo indiretto per contestare tutto il lavoro della commissione, a cui tra l'altro il Comune di Modena ha attivamente partecipato.

Ora viene spontaneo chiedersi quale è il ruolo dell'assessore, se opera al servizio di una propria idea o dell'amministrazione pubblica?

Appare evidente come l'assessore condivida gli interventi errati realizzati nella pista, benché non coerenti con quanto prescritto nell'autorizzazione di VIA. Non ci si stupisce allora se le difformità sono in buona parte presenti già nel progetto autorizzato dal Comune. Un fatto gravissimo che abbiamo denunciato già da aprile scorso.

Come è possibile che il Comune, che doveva garantire la corretta applicazione della VIA, esprima ancora oggi tramite l'Assessore Sitta pareri contrari? Tutto ciò ha creato un doppio danno, all'ambiente ma anche agli stessi gestori dell'impianto, che se avessero rispettato le prescrizioni originali avrebbero con tutta evidenza risparmiato risorse.

venerdì 14 dicembre 2012

Pista Marzaglia, un problema politico


Il 5 aprile scorso presentammo il nostro dossier sulla Pista di Marzaglia, che produsse le dimissioni lampo dell’ass. Sitta e la riapertura della conferenza dei servizi provinciale per verificare le nostre affermazioni.

Oggi, dopo che la Provincia ha accertato innumerevoli violazioni ed emanando una lunga serie di prescrizioni per garantire la tutela ambientale, messa a rischio dagli interventi realizzati, l’Ass. Sitta, anziché scusarsi, attacca noi e l’ARPA accusandoci di mentire ed essere fanatici, ideologici e fondamentalisti.

Premesso che qualcuno dovrebbe avvisare l’assessore che il muro di Berlino è caduto da tempo, nessun di noi ha mai chiesto la chiusura dell’autodromo, in Italia non chiude l’Ilva di Taranto figuriamoci l’autodromo di Modena.

Come sempre l’assessore attacca e strepita per non affrontare gli elementi politici gravi che contraddistinguono questa vicenda. Il primo, sancito dalla Provincia, è che ci sono tante e tali difformità dal progetto autorizzato dalla VIA che diventa difficile elencarle. Il fatto grave è che queste difformità erano ben note al Comune di Modena, in quando molte di queste presenti nel progetto licenziato dal settore Urbanistica. L’Assessore non ha mai spiegato come mai.

Infine, visto che l’assessore ci accusa di mentire, dobbiamo ricordargli che nella presentazione in Consiglio Comunale risulta a verbale la sua affermazione che la pista era ridotta a 1600 metri proprio per tutelare l’ambiente, facendo dell’impianto un centro giuda sicura. Oggi afferma che fosse stato per lui, in spregio al Consiglio Comunale, la pista l’avrebbe fatta anche più lunga.

Da tempo i cittadini stanno chiedono alla politica trasparenza, coerenza e rispetto delle regole. Su questa vicenda ognuno può trarre le proprie conclusioni per vedere chi ha mentito e quando. Per noi ci sono precise responsabilità politiche, l’assessore continuerà a negarle, ma anche se resterà in carica fino a fine legislatura la sua è un’era segnata.

Rimane il fatto che si è intervenuti in spregio alle prescrizioni su un’area delicata e da cui estraiamo la migliore acqua per i nostri acquedotti. E’ veramente difficile capire da dove venga questo accanimento contro i campi acquiferi, un bene assoluto da tutelare sempre e comunque.

Per saperne di più scarica il Dossier Pista Marzaglia