giovedì 19 maggio 2011

Basta costruire senza tener conto dell'esistente

Basta costruire alloggi senza tenere conto del patrimonio esistente, non proseguiamo in questa follia di non crescita, anzi che sviluppa degrado con quartieri semideserti e distrugge l'unica fonte di sostentamento: il suolo e l'ambiente. Quando ho comprato casa, ho SCELTO dove vivere in base alle mie esigenze famigliari e lavorative, con uno strumento sociale: mutuo regionale. Così ho SCELTO di ristrutturare una abitazione esistente e di vivere in un quartiere a contatto con altri famigliari ed amici, integrandomi e riconoscendomi nella mia comunità. Invece di proseguire su questa strada virtuosa, che può essere ripresa con nuove scelte di politica abitativa mirate all'accesso agli alloggi sfitti privati e non, sono iniziate le speculazioni/finte/sociali... e stranamente (??) più costruivano e più il i costi del mercato immobiliare crescevano.. queste new towns, hanno costretto la gente a NON SCEGLIERE...a disgregare il tessuto sociale e poi si dice democratici?? Hanno fatto sì che intere zone si spopolassero impedendo il un ricambio fisiologico con l'inevitabile degrado che pesa sulla collettività. Con il pellegrinaggio da una parte all'altra della città per tenere i contatti con i famigliari, generazioni che crescono in auto e non si riconoscono in nessun quartiere poiché non lo hanno vissuto. Questi politici non vogliono aver colpe? Scherziamo? Ma chi amministrava e amministra.. le colpe sono evidenti! Manca la decenza e l'onestà intellettuale di ammettere. Sono molto delusa e preoccupata per i miei figli e per le future generazioni e mi scandalizza la caparbietà di proseguire su questi negative scelte. Per non parlare del delirio dei numeri sulla crescita: tanti abitanti in più... ma sanno cosa vuol dire sfamare (ci metto dentro il lavoro e anche le risorse alimentari) tanta gente? E l'inquinamento che crescerebbe? Siamo fra le 30 città più inquinate ed acceleriamo proseguire con l'antropizzazione? E' delirante. Basterebbe fare per un po’ il contadino: allora si percepirebbe che nulla è regalato e dal momento che hai distrutto il raccolto o non hai più terra... è la fame. Non si può pensare la città che cresce, ma iniziare a pensare che la TERRA DIMINUISCE e con lei la nostra vita futura.

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