Nel 1984 una norma urbanistica del Comune di Modena decide di definire un’area di tutela delle falde acquifere attorno ai pozzi. Il motivo è semplice: il comune ritiene di dover tutelare l’acqua che beviamo evitando di costruire in una fascia di rispetto. La città cresce attorno a queste aree, destinate a servizi generali, che restano aree libere, e sempre più appetibili.
Oggi, nel 2011, qual è la situazione dei pozzi di Modena?
I pozzi di via Panni non sono più utilizzati perché hanno superato i limiti dei nitrati, ben oltre i 50 mg per litro. Un problema serio che dovremmo inserire nelle nostre priorità. Vicino ai pozzi di Marzaglia abbiamo realizzato cave e costruito una pista automobilistica.
Sui pozzo di via Aristotele, che sono nella stessa aree di tutela di quelli di via Cannizzaro, gestiti da Aimag, che danno da bere a 180.000 abitanti nella bassa, si prevede di costruire oltre 400 alloggi.
Sui pozzi di via Cannizzaro che danno da bere a Modena, si prevede di costruire oltre 200 appartamenti.
Si prevede che per l’acqua ci saranno grandi conflitti, ma qui pare che la guerra si faccia ai pozzi.
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