Venerdì
5/10 alle ore 21 Sala Ulivi presso ex Mercato Ortofrutticolo in via
Ciro Menotti 137 Modena Attiva incontra l'ass. Gabriele Giacobazzi. Al centro
del confronto il nuovo PSC per Modena appena presentato.
Da una prima lettura emergono elementi interessanti e criticità.
Bene la previsione di una crescita più realistica della popolazione,
l’attenzione alla riqualificazione e al recupero, la disponibilità al dialogo e
al confronto, ma i punti critici sono evidenti e meritano di essere affrontati
con chiarezza per dare un contributo reale al dibattito.
L‘idea di separare decisioni importanti dalla discussione del nuovo
PSC non è sostenibile. Come se parlassimo di due città diverse, quella di oggi
e quella di domani, e gli obiettivi strategici non dovessero incidere sulle
scelte in corso, ma solo su quelle future. E’ un modo per non affrontare nodi
politici che invece devono essere sciolti. Prendiamo due esempi: la struttura commerciale
prevista in via Morandi e le zone F.
Via Morandi è un caso classico. Da una lato si afferma che è
necessario sostenere il commercio distribuito e le piccole e medie superfici,
per rendere vivibili i quartieri, e che bisogna investire sulla mobilità
sostenibile, dall’altro si conferma una scelta che mette a rischio il commercio
al dettaglio della zona Musicisti e che richiamerà traffico automobilistico,
Con l’obiettivo di recuperare risorse dalla vendita del terreno per costruire
nuove strade, invece che investire sulla mobilità sostenibile.
Con le zona F si vogliono attivare abitazioni pari al 50% delle
previsioni del PSC, partendo dal presupposto che le zone un tempo previste a
servizi devono diventare edificabili. Senza una logica di pianificazione e
un’idea complessiva di città. Il caso di Via Aristotele è esemplare. Da tempo
chiediamo che prima si aggiorni il piano di tutela delle acque e poi si valuti
l’opportunità di costruire sui campi acquiferi che alimentano Modena e la bassa.
Della potabilizzazione dell’acqua del Secchia non si è più saputo niente, dopo
il suo annuncio in una conferenza stampa con Sindaco e assessori. Così come del
tavolo nitrati della Provincia non perviene notizia. Qual è la priorità,
costruire 410 alloggi o garantire l’acqua alle generazioni future? Perché in
oltre un anno non si è fatto nulla?
Un altro esempio, se la mobilità è uno dei punti critici che possono
migliorare o peggiorare la qualità e l’efficienza della nostra città, se tutti
condividiamo che dobbiamo investire sul trasporto pubblico e smettere di
spendere soldi pubblici per fare nuove strade e parcheggi, il centro sinistra,
che governa Regione, Provincie e Comuni, deve trarne le logiche conseguenze. Ad
esempio decidere che il prolungamento dell’Autobrennero dallo scalo merci a
Sassuolo è inutile, che quei 300 milioni di euro devono essere spesi meglio, per
una linea di trasporto pubblico veloce in sede propria a servizio del centro
storico.
Tanti altri i temi su cui discutere: l’area vasta e i nuovi assetti
istituzionale, la coerenza tra dichiarazioni di principio e decisioni, la
riqualificazione urbana degli edifici e del tessuto sociale e gli strumenti per
renderla possibile, le politiche per l’affitto, l’uso del suolo e l’idea di
città compatta.
Senza dimenticare che in questi anni la città ha perso l'abitudine
al dialogo, e promuovere la partecipazione dei cittadini deve essere un impegno
prioritario dell’amministrazione. Discussioni come queste richiedono tempo, il
tempo per argomentare, per confrontarsi, per valutare e decidere.
La serata di venerdì è una prima occasione di confronto e ampio
spazio sarà riservato al dibattito con una sezione "question time".
Per proporre le tue domande puoi compilare il modulo sul sito www.modenaattiva.it
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