domenica 3 marzo 2013

PSC e aree F, basta con la politica dei due tempi


A leggere i giornali in questa bella domenica mattina viene un dubbio. Ma tra Giunta e Partito Democratico a Modena c'è ancora qualche relazione?

Da un lato si vuole procedere a tutti i costi ad approvare la trasformazione di tutte le aree F a residenziali per alcune migliaia di alloggi al di fuori di qualsiasi riflessione urbanistica e visione di città, malgrado le evidenti criticità di alcune zone. Per non far nomi Ponte Alto e Campi Acquiferi. Inoltre si vuole portare in discussione al Consiglio Comunale già lunedì 11 marzo un documento di indirizzo che ha raccolto più critiche che favori e che richiede di essere pesantemente rivisto. 

Dall'altro l'assessore Maletti solleva giuste critiche al documento del PSC. Nel frattempo i comitati Renzi definiscono il documento "ottuso e miope" mentre gli alleati annunciano il loro voto contrario.

Nel mezzo il partito rinvia l'assemblea cittadina, pare che tra risultato elettorale, dimissioni di segretari, crisi di Giunta e visione della città non ci siamo argomenti urgenti di cui discutere.

Sono due anni che chiediamo un confronto nel merito non più rinviabile. L'errore più grave è continuare a insistere sulla politica di sittiana memoria dei due tempi: subito le aree F e poi il PSC. Come se le scelte pesanti introdotte con le migliaia di nuovi alloggi potessero essere ininfluenti sul futuro della città.

Così non si va da nessuna parte, la politica deve avere la forza di fermare interventi contestati e di azzerare le posizioni, creando le condizioni per un dialogo reale e produttivo con la città. Altrimenti lo scontro avrà un solo vincitore, e non saremo noi.

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