sabato 8 settembre 2012

Il risveglio della ragione?


Sarà un segno dei tempi che latto più politico di questa legislatura sia prodotto dallassessore tecnico Giacobazzi? O semplicemente dimostra che sapere di cosa si parla in politica conta? Dopo uno scontro durissimo sul futuro di Modena, dopo tanta ideologia a sostegno della tesi pane  e mattone, dopo scelte sbagliate che hanno creato problemi in città, pare si cambi linea e si ridefiniscono i fondamentali: dialogo, senso del limite, risparmio del suolo, recupero e riqualificazione, priorità al sociale e alle esigenze della collettività. Su questo terreno Modena Attiva si è impegnata con proposte concrete per una città di qualità, efficiente, a misura duomo, sostenibile, vivibile, con spazi e opportunità di lavoro, una città europea, allaltezza delle sfide di questo secolo. Bene se il confronto riprende buona parte delle nostre proposte del documento La città di Domani.

Però non siamo così ingenui da non renderci conto che ci saranno resistenze, soprattutto da parte di chi ha investito milioni nellacquisto di terreni promuovendo una crescita edilizia sproporzionata ai bisogni. Come siamo consapevoli dei problemi che rimangono sul tappeto: Ponte Alto, le costruzioni sui campi acquiferi, la pista di Marzaglia, solo per citarne alcuni.

Ci siamo impegnati per promuovere il confronto su un modello di benessere sostenibile, le dimissioni dellassessore Sitta sono stato il risultato dello scontro politico su idee differenti della città, la cui fatica oggi viene ripagata dallapertura su proposte radicalmente diverse. Purtroppo il centro sinistra su questi temi ha pagato un prezzo altissimo nel rapporto con la città, e si potrà recuperare cedibilità solo se ci sarà coerenza tra le dichiarazioni di principio e le decisioni conseguenti.

Abbiamo sempre sostenuto che Modena non si sarebbe lascia imporre scelte non condivise, certi che le idee contano, e che la capacità di elaborare proposte ci avrebbero permesso di incidere sulle decisioni. Dobbiamo ripartire dalla partecipazione, lo strumento decisivo che ci può permettere di compiere scelte condivise e utili alla collettività. Questo è un punto di partenza, non mancheranno le criticità e gli scontri, noi continuiamo a pensare che serva un saldo zero nelluso del suolo e che la maggioranza delle aree F non debbano procedere, se non per interventi dedicati alledilizia sociale. Ma il sano principio di realtà introdotto con i riferimenti a numeri attendibili, lapertura al dialogo, lattenzione alla valorizzazione e al recupero dellesistente sono basi che meritano una decisa apertura di credito.

E ora di cambiare pagina, guardare avanti, lavorare per dare risposte ai problemi reali dei modenesi, creando opportunità sostenibili di lavoro e occupazione, niente di più o di meno che quello che la città si aspetta dalla politica locale.

Paolo Silingardi
Modena Attiva

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